Curon: il vecchio campanile in mezzo al lago

Il campanile del vecchio paese di Curon che emerge dalle acque, è diventato uno dei simboli dell’alta Val Venosta.

La storia

Nel 1950, la costruzione di una grande diga per la produzione di energia idroelettrica unificò due grandi laghi Resia e Curon. L’antico paese di Curon Venosta fu raso al suolo e seppellito per sempre sotto 120 milioni di metri cubi di acqua. Più di cinque ettari di territorio e quasi duecento abitazioni scomparvero dall’orizzonte di questa porzione della Val Venosta.

Gli abitanti, ovviamente scontenti di lasciare le proprie case, cercarono di opporsi al progetto coinvolgendo persino il Pontefice di allora Pio XII. Tutto ciò però fu inutile e gli abitanti furono trasferiti in nuovi fabbricati costruiti per fare rinascere il paese un po’ più in alto.

Turismo e altre attività

Ma i laghi di Resia e di S. Valentino non sono l’unica attrazione die Curon.

D’estate, la regione è meta ambita per i ciclisti: qui passa, infatti, la Via Claudia Augusta, uno dei percorsi ciclistici più famosi d’Europa, che prosegue poi in direzione Merano. Chi vuole andare più in alto, avrà due importanti centri escursionistici a disposizione: al confine con la Svizzera, dalla parte della val di Roia, e nella Vallelunga, al confine con l’Austria, ai piedi del ghiacciaio Palla Bianca.

Ed anche l’inverno a Curon ha molto da offrire. Con Belpiano e Malga S. Valentino, ci sono ben due comprensori sciistici, e inoltre l’area sciistica di Nauders in Austria è a pochi km di distanza. E se tutto ciò non bastasse per rendere emozionanti le vacanze invernali, il lago di Resia ghiacciato permette lo snow kiting e il surf su ghiaccio. Oppure un rilassante giro in slitta trainata dai cavalli, per scoprire la bellezza dell’Alta Val Venosta innevata.

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