Il Parco Nazionale del Gran Paradiso

Le caratteristiche del paesaggio valdostano sono sintetizzate nel Parco Nazionale del Gran Paradiso.

La storia

Paradiso di nome e di fatto, i percorsi disseminati nel parco fanno la gioia di ogni escursionista. Storicamente è stato il primo parco nazionale italiano, e parte della zona fu già riserva reale di caccia del re Vittorio Emanuele II fin dal 1859. Ai tempi delimitare una riserva equivaleva in un certo senso a proteggere la fauna. Si narra infatti che il re esercitasse la sua arte venatoria soltanto nel mese di agosto, e che la gran parte delle battute fossero “truccate” per farlo divertire. In ogni caso, venivano risparmiati gli esemplari femmine e i cuccioli, e questo rese possibile una protezione sistematica della specie. Nel 1920 l’erede di Vittorio Emanuele II concesse in dono allo stato la riserva, che allora si estendeva per circa 2.100 ettari, e il parco vero e proprio venne istituito nel 1922. Oggi il Parco Nazionale del Gran Paradiso occupa un territorio di oltre 70.000 ettari e comprende un versante valdostano e uno piemontese.

Gli animali

Lo stambecco, simbolo del parco, èpiuttosto confidente e si incontra facilmente al pascolo. I maschi,riconoscibili dalle lunghe corna ricurve, vivono in piccoli gruppi, mentre lefemmine, dalle corna più corte, restano con i piccoli. Anche il camoscio ècomune, ma assai più schivo e difficile da osservare.

Tra gli uccelli sono rappresentati irapaci, come l’aquila reale, e molti piccoli passeriformi. Acquisizioni piùrecenti del parco sono il gipeto, grande avvoltoio scomparso nel 1912 e tornatosulle Alpi per un progetto internazionale, e la lince, splendido, piccolopredatore.

La flora

Nei boschi di fondovalle si trovanolarici, abeti rossi, pini cembri e abeti bianchi. Salendo, gli alberi sonosostituiti prima dai pascoli alpini, ricchi di fiori in primavera, poi da roccee ghiacciai. 

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